16/03/2004 Texte

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Tragi Madrid : Italia bersaglio doppiamente ideale

(ANSA) - PARIGI, 15 GEN - L'Italia ''e' un bersaglio doppiamente ideale in una guerra di religione come quella concepita da Bin Laden perche' e' alleata degli americani in Iraq e ospita il Vaticano. Bisogna dunque castigarla''. Antoine Basbous, direttore dell'Osservatorio dei Paesi Arabi, non ha dubbi: i terroristi islamici tengono la Penisola senz'altro nel mirino. Tra i massimi esperti francesi di cose musulmane, Basbous non considera pero' in concreto l'Italia a maggior rischio rispetto agli altri paesi europei: la galassia con a capo Osama bin Laden colpisce dove e come puo', in base alla disponibilita' di uomini e di mezzi, e la Spagna ha subito un devastante attacco perche' e' ''un anello debole'' rispetto ai bersagli in assoluto piu' ghiotti, Stati Uniti e Gran Bretagna, che appaiono meglio organizzati nella difesa aniterroristica.

In generale Basbous e' convinto che la minaccia al Qaida non incombe soltanto sui paesi schierati dalla parte degli Stati Uniti nella guerra in Iraq: ''Tutti i 'crociati' tra virgolette sono minacciati, tutti i paesi che hanno partecipato alla guerra in Afghanistan'', sottolinea. Quindi anche la Francia, che si e' si' opposta alla guerra in Iraq ma ha contribuito militarmente alla cacciata dei Talebani e che si e' inimicata il mondo musulmano mettendo al bando con una legge il velo islamico dalle scuole pubbliche.

''La Spagna - sostiene il direttore del 'think tank' parigino - e' stata colpita perche' si e' creata l'opportunita'. C'era una rete terroristica disponibile. Non colpiscono New York o Washington perche' laggiu' c'e' molta vigilanza, cosi' come a Londra dove ci sono per strada troppe telecamere di sorveglianza''.

Per Basbous e' altrettanto chiaro che la Spagna e' stata scelta proprio con l'obiettivo di provocare un ribaltone elettorale e di portare al governo i socialisti che sembrano intenzionati a ritirare il contingente militare iberico dall'Iraq.

A suo giudizio e' significativo che cosa ha chiesto di recente in un comunicato Omar Bakri ''considerato un portavoce di al Qaida'', e cioe' che ''i popoli negli stati alleati degli Usa devono esercitare pressioni sui propri governi per una fine immediata della loro alleanza con Washington in una guerra contro il terrorismo che si e' trasformata in guerra all'Islam''.

Basbous non crede ad ogni modo che la piovra al Qaida abbia un unico, diabolico regista: l'organizzazione ha messo ''metastasi'' nei piu' disparati paesi, dove gruppi di estremisti islamici legati alle correnti piu' radicali (la wanabita ad esempio) ''si ispirano'' a Bin Laden e ''senza aspettare ordini dal centro'' compiono attentati dinamitardi sfruttando il 'savoir faire' appreso durante passaggi in Bosnia, Cecenia o Afghanistan.

A detta dell'esperto francese non e' affatto sorprendente che l'Europa sia stata alla fine investita in pieno dai terroristi di al Qaida: ''Da due anni e mezzo nelle cancellerie europee si chiedevano: perche' siamo risparmiati? Perche' la nostra polizia ci protegge o perche' hanno deciso di non colpirci? La risposta e' che non avevano ancora i mezzi e soprattutto che hanno aspettato il momento giusto a fini politici''.

''In questo modo al Qaida - afferma Basbous - e' diventata il primo elettore in Spagna, dove tre giorni prima delle elezioni il partito di Aznar era in vantaggio di quattro punti percentuali e si e' poi ritrovata in svantaggio di nove. Dunque Bin Laden ha votato in Spagna per il partito che vuole il ritiro dall'Iraq, nel quadro di una piu' ampia strategia che punta a isolare l'America in Iraq e sconfiggerla''.

OBSERVATOIRE DES PAYS ARABES
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